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coltivazione prodotti agricoli

La coltivazione biologica

La coltivazione biologica

“La viticultura è un atto privato in luogo pubblico:
chi non usa veleni chimici fa bene anche
a chi non beve vino.”
Questo vuole essere un incentivo a pensarebiologico
nelle aziende agricole; semplificando fare agricoltura
oggi come ieri è conoscere la natura per proderre
e vendere i prodotti della terra, il sistema di ù
viticoltura biologica collima queste due esigenze.
Se fatta in modo innovativo, cioè usando le innovazioni
tecnologiche che sono disponibili potrebbe essere
praticabile in alcune realtà agricole di media estenzione.
Prima condizione per un vino di qualità è la sanità delle uve.
Ci sono dei terreni particolarmente vocati per il
vigneto biologico per le  particolarità del suolo
e del clima e delle  loro interazioni. L’ecofisiologia
del vigneto riguarda l’interazione dei diversi
elementi che interagiscono per il risultato finale,
sia in positivo che in negativo.

agricolturabiologica

Ecofiologia come interazione suolo atmosfera.
Il Feno tipo è l’espressione vegeto-produttiva
della pianta cioè il risultato dovuto all’
interazione tra il genotipo, il suolo e
l’andamento climatico, secondo una scala d’importanza che
può cambiare di luogo in luogo e di anno in anno.
I processi biologici seguono un effetto a catena
o continuità naturale che si propaga in ogni direzione
nell’ambiente agricolo.I millesimi scandiscono
il ritmo vitale delle piante in stagioni, coì
che nella fisiologia vegetale si realizza
la connessione funzionale tra suolo e ambiente.
Il suolo è classificato in base alla capacità
di ritensione idrica a sua cessione.
L’assorbimento dei principi nutritivi da parte
del vigneto sono in funzione della possibilità
di assorbimento e diffusione idrica che è
determinata da: Matrice colloidale
cioè tipologia e qualità del terreno,e
Attività Microbilogica più o meno intensa.
La prima è una componente che
riguarda il suolo fino ad 1 metro circa di
profondità, per quanto rigurda l’Attività
Microbiologica invece si stà parlando
dei primi 40 Cm circa dalla superfice
del terreno. In questa sottile fascia è
racchiusa la maggior parte delle sostenze
che le piante riescono a prendere, cioè
quelle che realmente influiscono
sul nutrimento e sullo sviluppo dei
frutti  quindi.
Il Valore Energetico del suolo
è quindi dato dall’interazione
fra proprietà fisiche,
attività microbiologiche e
componenti chimiche.
La Riserva Geochimica invece è
data dell’insieme degli elementi nutritivi
accumulati e disponibili per l’assorbimento.